Anaya Peterson è una donna irlandese di 24 anni che si è ispirata a una modella australiana soprannominata “Blue Eyes White Dragon” per farsi tatuare i bulbi oculari.
La procedura è particolarmente pericolosa, oltre che illegale in buona parte degli Stati: dura infatti 40 minuti e ha una serie di inconvenienti e di rischi che dovrebbero scoraggiare gli aspiranti tatuati.
Tuttavia, la donna è andata avanti nel suo intento e… ha rischiato grosso: è infatti successo quello che non si sarebbe mai aspettata di toccare con mano in prima persona.
La storia di Anaya è una buona lezione per tutti
Anaya, studentessa di legge di Belfast, in Irlanda del Nord, è stata a lungo esortata da amici e familiari a non seguire le orme del suo idolo. Tuttavia, la ragazza era così convinta dei suoi passi da aver comunque accettato la pericolosa operazione. Male, evidentemente, molto male.
Ben presto, infatti, la ragazza ha ammesso di essersi pentita di non aver ascoltato l’avvertimento della figlia di sette anni che avrebbe potuto diventare cieca se si fosse tatuata i bulbi oculari. Ha infatti deciso di farsi comunque inchiostrare l’occhio destro di un blu brillante: “pensavo che se fossi diventato cieca, almeno avrei avuto l’altro occhio”.
Tuttavia, la donna si è fatta prendere la mano e, alla fine, ha accettato l’operazione in entrambi gli occhi. Il risultato? “Non ho più una visione di 10/10. Da lontano non riesco a vedere i lineamenti dei volti“, ha detto. “Se non avessi i bulbi oculari tatuati, non avrei questo problema”.
Inizialmente l’intervento era andato bene – racconta la giovane – nonostante alcuni mal di testa e secchezza oculare. Proprio per questo motivo Anaya aveva poi scelto di procedere con la stessa operazione nel secondo occhio, quello sinistro.
L’epilogo è arrivato dopo poco
Tuttavia, le cose hanno preso una brutta piega otto mesi dopo l’intervento, quando si è svegliata con gli occhi gonfi. Si è dunque recata in ospedale, dove i medici le hanno somministrato farmaci per via endovenosa per tre giorni e hanno effettuato una biopsia dell’occhio che sembrava avesse più problemi.
“È stato traumatizzante. Ricordo di aver pensato: ‘Non farò mai più una cosa del genere, non lo farò mai più” – ha proseguito. Del resto, come potrebbe farlo ancora? Piangere sul latte versato è inutile come si suol dire.
Purtroppo, nonostante i medicinali e la terapia, la donna è ancora alle prese con gravissime difficoltà visive e non è dato sapere se riuscirà a riacquistare completamente la vista.