Matthew Whelen è un uomo di 42 anni che negli ultimi giorni ha avuto una bruttissima sorpresa che non gli ha permesso di godersi in maniera completa le sospirate vacanze.
Mentre era a Sydney, infatti, Matthew ha dichiarato di essere stato allontanato dai locali notturni nella città a causa del suo look estremo, di cui l’uomo è però orgoglioso: gli ci sono volute 1.500 ore e migliaia di euro per essere realizzato.
Probabilmente i locali di Sydney non sapevano che Matthew è “l’uomo più tatuato della Gran Bretagna“, una vera e propria star nel suo settore. I gestori dei locali si sono invece limitati a giudicarlo per il suo aspetto, ritenendolo evidentemente pericoloso.
Una grande fatica per tatuarsi e… essere cacciato dai locali
Il 42enne ha dichiarato alla stampa di aver trascorso più di 1.500 ore dai tatuatori e di aver ricoperto il 90% del suo corpo con la body art, e che il prossimo lavoro di tattoo (l’oscuramento completo del braccio sinistro) sarà compiuto il prossimo mese. Tuttavia, il ragazzo – che ha cambiato il suo nome legale in King Of Ink! – afferma che il suo aspetto può essere anche un peso, come dimostra la recente esperienza australiana.
In un’intervista di qualche giorno fa, infatti, Matthew ha raccontato di essere stato allontanato da discoteche e ristoranti durante le sue vacanze a causa del suo aspetto alternativo. Ha paragonato la sua situazione a quella della mamma Melissa Sloan, di cui abbiamo parlato più volte nelle ultime settimane, a cui è stato recentemente vietato di partecipare allo spettacolo della natività del suo bambino a causa del suo aspetto.
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Matthew ha esplicitamente condiviso che “ha avuto problemi simili a quelli di Melissa, non nelle recite scolastiche, ma nei luoghi in cui sono andato. Sono andato a Sydney, in Australia, ma qui hanno adottato una politica che vieta alle bande e alle persone con tatuaggi sul viso di entrare in molti bar, club e ristoranti“.
“In realtà stavo in una zona molto bella di Sydney, nel CBD, che è il quartiere centrale degli affari. Ho cercato di entrare in un bel ristorante e in un bar e poi in un nightclub e gli addetti alla sicurezza mi avevano visto in un documentario in TV. Ma stavano facendo il loro lavoro, non potevano farmi entrare nel locale a causa della loro politica” – ha poi proseguito Matthew.
Ad ogni modo, l’uomo è riuscito ad entrare nel locale il giorno successivo, non prima di aver inviato un’e-mail al concierge in cui spiegava chi era e che i suoi tatuaggi non erano affatto legati a una gang.
Iniziano a prospettarsi scenari davvero particolari legati alla gestione dei tatuaggi. Se è vero che il contrasto alle gang possa passare anche per il divieto di ingresso a persone con tatuaggi, dall’altra parte non p certo giusto che a farne le spese sia un normale cittadino che ha deciso di esprimere la sua personalità in questo modo.
Voi che ne pensate? Avete una posizione netta al riguardo?