Per anni, secoli, millenni, tatuaggio e cristianesimo sono stati lontani l’ un l’ altro, ma forse adesso qualcosa sta cambiando e il Vaticano sta iniziando ad accettarli senza ritenerli profani e come segno di peccato o offesa contro la religione cristiana.
Il tatuaggio non è ancora stato accettato totalmente da tante persone, per diversi motivi, e questo è ciò che si è sempre stati portati a pensare specialmente per quanto riguarda gli uomini e le donne di fede, sulla chiesa e sulla religione cristiana in generale. Ma oggi, possiamo dire che l’ unione tra tatuaggio e religione cristiana non ha niente di profano, proibito o peccaminoso.
Questo è ciò che è stato affermato dalla Santa Sede nella rivista Osservatore Romano. Lo stesso Markus Breuer, presidente della Katholischen Erwachsenenbildung, ha affermato che il tatuaggio fa parte di una delle tradizioni cristiane più antiche, conosciute come segno di devozione, e non come un sacrilegio. Per dimostrare ciò, è stato fatto dell’ incredibile in una Chiesa situata nella città tedesca di Liebfrauenkirche.
Nessuno lo avrebbe mai creduto possibile, eppure è accaduto. Un tatuatore della città di Stoccarda, Silas Becks di 39 anni, è stato l’ artefice di un gesto mai documentato prima, ha avuto l’ onore di poter tatuare davanti all’ altare della Chiesa. Ad aver organizzato e permesso tutto ciò, come testimonianza per sdoganare il pensiero che i tatuaggi siano qualcosa di profano per la Chiesa, è stata la stessa associazione della Katholischen Erwachsenenbildung (Keb).
Grazie a essa è stata avviata così la campagna Tatowieren vor dem Altar (tatuare davanti all’ altare). Un evento simile non era mai capitato in precedenza e ha aiutato a sdoganare dei principi che sono molto più vicini alla storia dell’ ambiente eclesiastico più di quanto siamo portati a credere.
Il giovane tatuatore è stato accompagnato dalla diocesi mentre eseguiva il tatuaggio. Gli strumenti che ha utilizzato sono stati benedetti in precedenza, dal frate cappuccino Paulus Terwitte, una figura molto nota e importante in Germania soprattutto per il suo impegno a livello sociale nell’ assistenza ai più bisognosi, il suo gesto è stato molto rilevante.
Fuori dalla Chiesa, sorprendentemente si erano presentate fino a 30 persone col desiderio di poter essere tatuate all’altare. L’ evento era stato talmente tanto eclatante e di successo che nei tempi a venire probabilmente verrà replicato.
Markus Breuer ha ribadito come il tatuaggio sia sempre stata una forma di dimostrazione e testimonianza verso la religione cristiana, e soprattutto un’ usanza comune tra i fedeli e i pellegrini. Nella storia, chi tatuava i pellegrini nelle soste del loro cammino di fede, erano i francescani. Nel Medioevo infatti essi cercarono di utilizzare il tatuaggio come mezzo in grado di avvicinare, in modo tangibile, alla sofferenza di Cristo.
Quando si parla di tatuaggi è importante che questi rappresentino simboli o disegni a sfondo religioso, con chiari riferimenti verso la fede cristiana. Altri soggetti potrebbero essere fraintesi.
Lo stesso Papa Francesco ha affermato a riguardo che il tatuaggio indichi appartenenza e che non bisogna farsi spaventare cadendo in preda ai pregiudizi.
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