Dalle informazioni trapelate Messina Denaro vanta diversi tatuaggi, anche se uno è poco comprensibile.
Sono passati solo alcuni giorni dall’arresto del super latitante Matteo Messina Denaro, arrestato in una clinica di Palermo dove si curava da almeno un anno per un tumore al colon.
La notizia dell’arresto è arrivata improvvisamente, dopo decenni dalla sua scomparsa. Ma grazie alla operazioni delle forze armate, il boss di Cosa Nostra è ora in carcere. L’arresto è avvenuto di prima mattina quando Messina si è recato alla clinica per sottoporsi all’ennesima cura oncologica. Alla clinica ovviamente non si era presentato con il suo vero nome, ma i carabinieri sono riusciti ad identificarlo ed infine ad ammanettarlo.
I tatuaggi di Messina Denaro
Nell’ultimo periodo il boss latitante risiedeva in un covo presso Campobello di Mazara, a meno di 10 chilometri dal suo paese di origine, Castelvetrano. Era da circa un anno che le forze armate stavano progettando un piano per la cattura, poi messo in atto il 16 gennaio.
Dopo l’arresto è stato trasportato nel carcere della zona con l’attesa di un trasferimento in un carcere di massima sicurezza. Secondo alcune indiscrezioni, Messina Denaro si sarebbe rifiutato di mangiare e di accendere la tv, per scoprire cosa si diceva su di lui. E’ rimasto dunque isolato e sommerso tra i suoi pensieri. Non c’è alcun dubbio che l’arresto deve essere stato una sorpresa per l’uomo, visto che è rimasto latitante per oltre tre decenni.
Di lui in questi anni non si è saputo più nulla, ma da quando è stato portato in carcere sono emersi dei particolari sconosciuti fino a questo momento. Infatti sembrerebbe che Messina Denaro abbia tre tatuaggi. Si tratterebbe di due scritte “Ad augusta per augusta” e Tre le selvaggi tigri”. Anche se quest’ultima non è stata ancora decifrata, la prima si riferirebbe ad un motto di Ernesto di Brandeburgo come parola d’ordine dei congiurati contro Carlo V. Spesso viene utilizzata come espressione comune che fa riferimento ai risultati che si ottengono dopo aver superato ogni tipo di ostacolo.
Il terzo tatuaggio invece rappresenta una data in numeri romani decisamente criptica: “8 ottobre 1981“. Una data abbastanza indecifrabile. Qualcuno ha pensato che si potesse riferire a qualche particolare evento accaduto durante la seconda guerra di Mafia cominciata nell’aprile dello stesso anno. Forse si riferisce alla giornata del 9 ottobre, passato alla storia come il “venerdì nero di Palermo”, con ben 5 omicidi. O magari questi fatti non c’entrano nulla e si tratterebbe semplicemente di una vicenda avvenuta nella vita personale del boss.