La leggenda degli oshidori può essere un’ ottima ispirazione per un tatuaggio, soprattutto per il meraviglioso significato e per la storia che c’ è dietro.
Miti e le leggende possono fornire un’ ampia gamma di idee per creare un tatuaggio unico e significativo. Essi hanno da sempre ispirato la creatività umana, e il mondo del tatuaggio non fa eccezione. Infatti sono molti i tatuatori e appassionati di tattoo che si ispirano a queste storie antiche, per creare disegni unici e significativi.
Le leggende e i miti possono avere molte interpretazioni diverse e molteplici significati, e questo fa sì che possano essere utilizzati per rappresentare un’ampia varietà di emozioni e concetti. Come nel caso del mito giapponese degli oshidori.
La leggenda degli Oshidori in un tattoo
Il mito giapponese porta con sè una storia molto profonda e romantica. Narra di un cacciatore di nome Sonjo, che durante una giornata di caccia particolarmente sfortunata, non trovando selvaggina, durante il suo percorso si trovò di fronte a un fiume. Tra le acque, vide nuotare due esemplari di Oshidori, uccelli giapponesi conosciuti anche come anatre mandarino, sono associati all’ arrivo della primavera e sono considerati un simbolo di buon auspicio e di rinascita della natura.
Uccidere queste splendide creature infatti è sempre stato considerato un gesto di sfortuna assoluta in Giappone. Nel mito però la storia narra che il cacciatore, dopo la caccia magra, decise comunque di uccidere uno dei due Oshidori, sparando al maschio. Dal frastuono la femmina scappò e riuscì miracolosamente a salvarsi. Il cacciatore Sonjo, prese l’ uccello ormai morto e lo portò a casa, ma quella notte, l’ uomo fece un sogno molto particolare. Le apparve una ragazza accanto al suo letto, che avvicinandosi a lui in lacrime chiedeva “perchè?! Perchè l’ hai ucciso?!” scoppiado in un pianto disperato. Tra le lacrime e la disperazione, iniziò a recitare i versi di una poesia, dove la donna lo avvertiva che il giorno dopo, se fosse tornato al fiume, si sarebbe accorto della gravità del gesto che aveva compiuto.
Il mattino dopo, il cacciatore decise di dirigersi al fiume per togliersi il pensiero di un sogno tanto assurdo. Al fiume, sorprendentemente trovò ad aspettarlo proprio la femmina di Oshidori, al quale aveva ucciso il compagno, e appena vide il cacciatore si avvicinò a lui in volo e guardandolo negli occhi, di fronte a lui si aprì il petto con il suo stesso becco, in segno del dolore che aveva provato nel perdere il suo amato, col quale non voleva più vivere senza. Dopo questo avvenimento, dallo shock il cacciatore depose per sempre le armi e mise da parte la caccia, cambiando vita, si rasò il capo e si fece prete.
La storia degli oshidori è molto profonda e sofferente, ma in realtà per i giapponesi è una leggenda dal significato molto profondo, questi uccelli sono infatti simbolo di amore eterno. Così una ragazza ha deciso di fare un tatuaggio molto originale realizzato dalla tatuatrice Rebecca, proprio sui palmi delle mani, per dare voce al mito che racconta di questi due splendidi uccelli e del vero amore. Il tatuaggio sui palmi è molto doloroso e complicato da eseguire, ma anche un posto adatto per un significato tanto forte, preso da una storia che potrebbe ispirare anche diversi tattoo.