Un legame tra un padre e una figlia dura per sempre e può essere forte nel tempo anche dopo la morte. Così il terribile lutto che ha colpito l’allenatore Lui Enrique, gli è rimasto sul corpo e nel cuore e un segno starà sempre a ricordargli la sua stella purtroppo sparita troppo presto.
La morte della figlia di Luis Enrique, Xana, ha sconvolto tutti, non solo il mondo del calcio. La bambina è deceduta tre anni fa per un osteosarcoma. Lo scorso 27 novembre avrebbe compiuto 13 anni e il padre ha scritto per lei un messaggio molto profondo. “Trascorri un gran giorno, ti amiamo”. Il commissario tecnico della Spagna ha ricordato la sua piccola bambina dai Mondiale del Qatar con una dedica speciale. Ma con lei il legame è ancora più profondo.
Il ricordo della figlia Luis Enrique in un tatuaggio
Con un video condiviso sui social il ct ha voluto ricordare la sua piccola e ha scritto: “Oggi non si gioca solo contro la Germania (la vittoria potrebbe portare alla qualificazione per gli spagnoli), è un giorno speciale anche perché è il compleanno di Xana che avrebbe compiuto 13 anni. Amore, ovunque tu sia, tanti baci. Trascorri un gran giorno, ti amiamo”.
Per la sua bambina, scomparsa troppo in fretta da questo mondo, l’allenatore ha anche voluto dedicare un tatuaggio fortemente simbolico. Ha tatuato sull’avambraccio una “X” come Xana proprio per avere sempre con sé non solo il ricordo della sua amata figlia, ma proprio la sua essenza tangibile attraverso l’inchiostro. Un giorno davvero indimenticabile per la famiglia. Anche Sira, la figlia maggiore di Enrique, ha infatti condiviso un messaggio con le foto della sorellina, nel giorno del suo compleanno su Instagram.
La bambina purtroppo è scomparsa lo scorso 29 agosto 2019. Quel giorno il messaggio del ct ha davvero distrutto tutti e lo stesso allenatore decise di lasciare i suoi impegni per poter elaborare il doloroso lutto e stare accanto alla sua famiglia. Questo il messaggio che fece piangere il mondo intero: “Nostra figlia Xana è morta questo pomeriggio all’età di nove anni dopo aver lottato durante cinque intensi mesi contro un osteosarcoma. Ci mancherai moltissimo, ti ricorderemo ogni giorno della nostra vita, nella speranza che un giorno torneremo ad incontrarci. Sarai la stella che guida la nostra famiglia”. Solo 3 mesi dopo decise di ritornare sulla panchina della Spagna e ora la sfida ai Mondiali con Xana sempre con sé, nel suo cuore e sul suo braccio.