Lo scorso mese un bambino di 10 anni è entrato nell’infermiera della sua scuola elementare di Highland, nello Stato di New York, e ha chiesto della vaselina. Una richiesta strana, giustificata da un fatto ancora più strano: voleva infatti spalmarla sul suo nuovo tatuaggio, una rozza rappresentazione del suo nome a grandi lettere sulla parte interna dell’avambraccio.
Stranita dal fatto che un bimbo così piccolo avesse già un tatuaggio, l’infermiera della scuola ha chiamato la polizia, che ha ricostruito una vicenda a dir poco incredibile.
Secondo le autorità locali, infatti, il bambino era riuscito a farsi tatuare con il permesso della madre da un vicino, un tatuatore non autorizzato. Come è andata a finire la vicenda?
Un gesto illegale costato molto caro
Sebbene negli Stati Uniti alcuni Stati non abbiano un’età minima per farsi fare un tatuaggio se un genitore lo consente, lo Stato di New York vieta a chiunque abbia meno di 18 anni di farsi tatuare con o senza il consenso dei genitori.
Dunque, quello che è accaduto sulla pelle di questo bambino è stato qualcosa di illegale che, intuibilmente, ha condotto all’arresto sia del tatuatore, Austin Smith, di 20 anni (che peraltro esercitava senza avere una licenza), sia della madre del ragazzo, Crystal Thomas, di 33 anni.
Peraltro, non è questo il primo caso di bambini che ricevono un tatuaggio in maniera illegale. Sia sufficiente ricordare che qualche anno fa divenne virale un video in cui, in Ohio, una donna di nome Nikki J. Dickinson teneva in braccio il figlio di 10 anni mentre otteneva un tatuaggio nella propria casa.
Cosa ancora più grave, è stata la donna a pubblicare il video come se niente fosse, sostenendo che era stanca di sentirsi dire dal proprio bimbo di volerne uno. In quel caso la donna non fu incriminata: in Ohio non esiste infatti un’età minima per il consenso dei genitori, e la signora Dickinson è stata semplicemente accusata di aver messo in pericolo la salute del figlio a causa delle precarie condizioni igieniche del luogo in cui è stato effettuato il tatuaggio. Se l’è dunque cavata con un periodo ai servizi sociali.
Il buon senso…
Qualsiasi siano le ragioni che spingono un bambino a chiedere fortemente un tatuaggio, ricordiamo che a prevalere dovrebbe essere sempre il buonsenso. Il tatuaggio è qualcosa che rimane per tutta la vita sulla pelle di una persona e farselo in giovanissima età, quando ancora il corpo non si è pienamente sviluppata, tenderà peraltro a mutarlo rapidamente.
Meglio dunque resistere alle richieste dei giovani figli, lasciando che siano loro, più tardi nella vita, a prendersi questa responsabilità.