Farsi un tatuaggio comporta il contatto tra aghi e inchiostro con il nostro organismo. Ciò che è stato scoperto è qualcosa però permane nel nostro corpo dopo un tatuaggio.
I tatuaggi sono una forma d’ arte molto delicata che richiede cura e attenzione. Anche se può sembrare che non ci sia molto da considerare, ci sono invece alcune regole igienico sanitarie molto importanti da seguire anche per l’ utilizzo dei prodotti, quando si tratta di tatuaggi.
Allo stesso tempo però, bisogna essere consapevoli di cosa comporta fare un tatuaggio anche una volta guarito e curato.
Nanoparticelle e inchiostro per tatuaggi
Si sa che la regola numero uno per i tatuaggi, sia quella di seguire con attenzione i passaggi per eseguire un lavoro a norma con le giuste precauzioni igianico sanitarie, e l’ altro quello di prendersene cura con attenzione nel tempo.
Tutto questo è molto utile per evitare che ci possano essere problemi con esso, soprattutto a livello sanitario. Ma una volta seguite queste norme igianico sanitarie, all’ interno del corpo succede qualcosa di diverso.
Un gruppo di studiosi dell’ istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi ( ESRF), ha studiato questa condizione attraverso l’ utilizzo della luce di sincrotone, da un microscopio considerato tra i più potenti al mondo, per osservare alcune nanoparticelle presenti nel corpo.
I ricercatori del Scientific Reports hanno scoperto che dopo aver fatto un tatuaggio nel corpo, in esso rimangono delle microparticelle che viaggiano nell’ organismo fino a raggiungere i linfonodi. Questo passaggio però già si conosceva, ciò che resta ignoto è cosa rimane nel caso in cui l’ inchiostro utilizzato non fosse sterile, di cattiva qualità o ancora peggio se gli strumenti utilizzati per realizzare il tatuaggio non fossero a norma, scaduti o contaminati.
Ciò che spaventa infatti sono le impurità del colore, che possono entrare rimanere in circolo nel sangue. È importante che vengano utilizzati prodotti come gli inchiostri che non contengano sostanze contaminanti.
Uno dei componenti più importanti da evitare all’ interno dell’ inchiostro dei tatuaggi è ad esempio il biossido di titanio. Come scoperto dagli scienziati dell’ ESRF e dell’ Università di Ludwing-Maximillians e dalla Physikalisch-Technische Bundesanstalt, i pigmenti viaggiano nell’ organismo come nanoparticelle, comprese quelle più tossiche. Questo porta a non sapere come queste reagiscono nell’ organismo.
Le particelle più invasive e tossiche potrebbero rimanere a lungo nel sangue, ma ancora si sa poco a riguardo. Attualmente sono numerosi i pazienti che si offrono per uno studio mirato a capire il comportamento delle nanoparticelle nell’ organismo. Questo studio aiuterà a capire anche come formulare le diverse composizioni degli inchiostri, per renderli sempre meno invasivi.