Purtroppo, i tumori maligni della pelle sono le neoplasie più frequenti in Italia, soprattutto per quanto concerne il carcinoma basocellulare, quello spinocellulare e il melanoma.
Se non diagnosticato in fase precoce, il melanoma è il grande male della nostra cute, tanto da essere al secondo posto tra gli uomini e al terzo posto tra le donne rispetto a tutti i tumori maligni nella popolazione al di sotto dei 50 anni.
Proprio per questo motivo delle periodi che visite dermatologiche possono costituire la forma di prevenzione più utile e raccomandata, soprattutto nella popolazione a rischio, rappresentata principalmente da coloro che hanno la pelle chiara o hanno familiarità per i tumori cutanei.
Anche in virtù di quanto sopra, nei soggetti che si sottopongono a tatuaggi è raccomandabile utilizzare alcune specifiche precauzioni, in particolare per facilitare la diagnosi precoce del melanoma nei soggetti che hanno numerosi nevi melanocitici.
Ma come riconoscere un sospetto melanoma? I dermatologi consigliano di seguire la regola dell’ABCDE e quella del brutto anatroccolo.
La regola dell’ABCDE fa riferimento a cinque caratteristiche che i nevi NON dovrebbero avere, ovvero:
– Asimmetria
– Bordi irregolari
– Colore disomogeneo
– Dimensioni > 6 mm
– Evoluzione rapida.
Nel caso in cui il neo abbia queste caratteristiche, è ancora più importante sottoporlo a controlli puntuali e specifici, al fine di escludere o diagnosticare precocemente delle malattie.
Una seconda regola utile per individuare un nevo potenzialmente maligno è quella del brutto anatroccolo, correlata al fatto che in un determinato individuo i nevi generalmente hanno le stesse caratteristiche.
Pertanto, il brutto anatroccolo non sarà altro che un nevo con caratteristiche diverse dagli altri nevi e pertanto la possibilità che si tratti di un melanoma è più alta.
Proprio per i motivi di cui sopra i nevi non vanno mai tatuati e, eventualmente, al tatuatore sarà sempre richiesto di mantenersi ad un centimetro di distanza. In questo modo il dermatologo sarà sempre in grado di individuare in maniera tempestiva ogni variazione cromatica e dermoscopica dei nevi melanocitici.
Ricordiamo infatti che l’inchiostro nero applicato sulla pelle è in grado di nascondere completamente i nevi e che gli inchiostri di altri colori sono comunque in grado di alterare le eventuali variazioni patologiche, favorendo una diagnosi tardiva molto pericolosa.
Di contro, i tatuaggi possono altresì creare dei falsi positivi, considerato che la distribuzione cromatica peculiare non permette di studiare correttamente i nevi anche con l’uso della dermoscopia.
Infine, i dermatologi ricordano alle persone che hanno tanti nevi melanocitici da giovane che sono più a rischio di svilupparne altri da adulto: costoro dovrebbero are visite di controllo dermatologico più frequenti ed evitare di farsi tatuare.
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