Vi siete mai chiesti come mai sempre più giocatori decidono di tatuarsi? A quanto pare la questione non è così semplice come può sembrare.
Tra i giovani, 1 su 3 in media ha almeno un tatuaggio. Una statistica che fa sorridere se paragonata a quella dei calciatori.
Infatti sempre più raramente si vedono giocatori senza tattoos, ma qual è la ragione principale che spinge molti di loro a incidere la propria pelle con dei disegni permanenti?
Le ragioni dei calciatori
Si dice che gli occhi siano le finestre dell’anima. In realtà anche i tatuaggi possono rappresentare il proprio essere e la propria personalità. Oggi vogliamo concentrarci sui calciatori e le ragioni profonde che spingono ciascuno di loro a tatuarsi.
Ribellione
Proprio come i tagli di capelli, i tatuaggi offrono ai giocatori l’opportunità di esprimere la propria personalità in modo sfrenato.
Tempo
Stare sdraiati per ore può sembrare, a prima vista, una sconsiderata perdita di tempo. Ma i giocatori non hanno altro che tempo, con quei lunghi vuoti pomeridiani post-allenamento, perché non sfruttarli per prenotare un appuntamento dal proprio artista di fiducia?
Soldi
La maggior parte dei tatuatori chiede circa 150 euro all’ora. Tatuarsi un braccio intero può richiedere 40 ore per un totale di 6 mila euro. Altrettanti soldi poi saranno necessari per la rimozione. Ma i calciatori non hanno problemi finanziari.
Sensazione
Alcuni calciatori hanno dichiarato che gli piace la sensazione che provano mentre ricevono un tatuaggio. Che dire, ognuno di noi è bizzarro a modo suo!
Battaglia dei loghi
Il calcio si sta trasformando nella Formula Uno. Negli ultimi anni ogni aspetto dell’intera esperienza visiva è stato caratterizzato dai brand: gli stadi, le maglie, le grafiche televisive, persino le interviste pre/post partita sono tutti inondati da immagini di marca. Addirittura qualcuno è arrivato a tatuarsi sul corpo opere d’arte e frasi misteriose, sia profonde che superficiali.
Anti-odio
I tatuaggi offrono un modo per respingere gli haters. I giocatori cercano di immunizzarsi contro le critiche, soprattutto quelle ricevute tramite i social media e lo fanno esprimendo spavalderia, positività e ottimismo vecchio stile.
Il tatuaggio
I tatuaggi ricordano ai giocatori di aumentare la virilità e l’audacia, in altre parole, di farsi valere. I tatuaggi aiutano a mantenere il concetto di impavidità e ferocia: è senza dubbio il motivo per cui tanti giocatori hanno intrapreso l’odissea del tatuaggio.
Vogliamo però ricordare che come molti calciatori hanno scelto di tatuarsi altri si sono finora astenuti. Il caso più eclatante è quello di uno dei più grandi giocatori, Cristiano Ronaldo. Infatti il portoghese ha scelto di non incidersi la pelle per avere la possibilità di donare sangue. Infatti, dopo essersi tatuati, non si può donare per almeno quattro mesi.
Ronaldo è un donatore di midollo osseo e ha iniziato a donare nel 2011, quando il suo compagno di squadra della Nazionale, Carlos Martins, ha rivelato che a suo figlio era stata diagnosticata la leucemia e aveva quindi bisogno di trasfusioni di sangue e midollo osseo.
Più tardi, durante un’intervista, lo stesso Cristiano ha dichiarato: “Donare il midollo osseo è una cosa che molti pensano sia difficile da fare, ma non è altro che un prelievo di sangue e non fa male. L’ho fatto molti anni fa e se dovessi rifarlo lo farei perché questa è una malattia molto grave per molti bambini e dobbiamo aiutarli”.