Quando i tatuaggi hanno fatto la loro comparsa per la prima volta in Occidente, nel corso dell’Ottocento, erano considerati un segno negativo, tipico dei criminali. Oggi, fortunatamente, le cose sono radicalmente cambiate. E, secondo alcune ricerche, il 38% degli adulti tra i 18 e i 29 anni ha almeno un tatuaggio.
Ma cosa spinge alcune persone a scegliere di tatuarsi?
Questa domanda è stata oggetto di diverse indagini e, tra di esse, di un recente studio condotto dalla psicologa Luzelle Naudé, dell’Università del Free State del Sudafrica. Più precisamente, lei e i suoi collaboratori hanno cercato di capire perché gli studenti universitari scegliessero di farsi o meno un tatuaggio, e le loro percezioni su tale pratica.
Per indagare su queste domande, Naudé e il suo team hanno iniziato a reclutare partecipanti che erano studenti universitari e che si erano iscritti a un corso di ricerca sui metodi di ricerca psicologica. I partecipanti hanno compilato questionari in cui venivano chieste loro informazioni sulle loro esperienze relative ai tatuaggi, come – ad esempio – se avessero o meno uno o più tatuaggi, quanti dei loro amici ne avessero uno o più, le ragioni per averne uno o meno e le loro opinioni sulle persone tatuate. Naudé e i suoi collaboratori hanno poi invitato i partecipanti a tornare per un’intervista di follow-up che ha approfondito le loro percezioni sui tatuaggi.
A margine di ciò, i risultati sono stati sorprendenti. La maggior parte dei partecipanti (78%) non aveva tatuaggi e la maggior parte dei genitori (92%) non aveva tatuaggi. Tuttavia, la maggior parte degli amici dei partecipanti (74%) aveva tatuaggi – e quasi la metà (47%) stava pensando di farsi un primo tatuaggio o un tatuaggio successivo.
Le ragioni dei partecipanti per farsi o meno un tatuaggio sono state all’incirca le stesse, con il 47% che ha risposto positivamente e il 50% che ha risposto negativamente. La motivazione principale tra chi si è fatto un tatuaggio (25%) ha avuto a che fare con il suo significato personale (ad esempio, per simboleggiare un’esperienza significativa di vita).
I partecipanti hanno poi riportato motivi come “mantenere la memoria di mia madre”, “un modo per onorare il mio primo figlio” e “simboleggiare quello che stavo passando in un certo periodo della mia vita”. Alcuni partecipanti (12%) hanno anche ritenuto che i loro tatuaggi fossero un’estensione o un’espressione di ciò che erano. Come ha osservato uno dei partecipanti, “il mio corpo è un libro, i miei tatuaggi sono la mia storia”. Alcuni partecipanti hanno anche riferito di aver trovato che i tatuaggi sono una forma d’arte molto attraente.
Per i partecipanti che hanno scelto di non tatuarsi, le ragioni principali hanno ruotato intorno a fattori sociali e culturali, in primo luogo la religione (11%). Un partecipante ha dichiarato che essendo “una persona religiosa, il mio corpo è il tempio dello Spirito Santo e vorrei mantenerlo pulito”. Un altro partecipante ha espresso di essere “cristiano, e nella religione cristiana bisogna trattare e rispettare il proprio corpo come un tempio”.
Tra gli altri motivi per rinunciare a un tatuaggio c’era la disapprovazione della famiglia e degli amici e il fatto di avere opinioni negative sul lavoro. Alcuni partecipanti (10%) hanno condiviso le preoccupazioni sulla permanenza del tatuaggio e la loro sensazione che non sia attraente per le persone anziane. I partecipanti hanno anche fatto riferimento a motivi medici o alla paura di aghi e del dolore (10%). Inoltre, alcuni partecipanti hanno giudicato i tatuaggi poco attraenti.
Per quanto riguarda il punto di vista dei partecipanti sui loro tatuaggi e su quelli degli altri, i partecipanti stessi sono stati per lo più “non giudicanti”. Alla domanda “Qual è la tua opinione sui tatuaggi e sulle persone con tatuaggi?” la maggioranza dei partecipanti (54%) aveva opinioni positive, il 18% aveva sentimenti contrastanti, il 13% opinioni negative e il 15% o non aveva opinioni o era indifferente. La maggior parte degli intervistati ha rispettato le preferenze delle persone tatuate.
Da notare che, rispondendo alla domanda “Quali sono secondo te le opinioni delle persone sui tatuaggi?”, la maggior parte dei partecipanti (39%) ha ritenuto che le persone abbiano sentimenti contrastanti o sentimenti negativi (35%), in contrasto con il 17% dei partecipanti che ritiene che le persone si sentano positivamente nei confronti dei tatuaggi. Il 4% dei partecipanti non ha condiviso un’opinione.
Alcuni partecipanti hanno avuto “percezioni condizionali”. Cioè, potevano accettare i tatuaggi a certe condizioni. La maggioranza si sentiva a proprio agio con i tatuaggi, solo se il tatuaggio avesse un significato personale o fosse un mezzo di espressione. Erano, tuttavia, più negativi nei confronti dei tatuaggi quando si trattava di professionalità sul lavoro o di età.
Tra i partecipanti con un tatuaggio, la maggioranza non ha avuto conseguenze negative per averne uno e non si è pentita di esserselo fatto. Il rimpianto che hanno avuto è stato quello di farsi fare un tatuaggio da un tatuatore poco preparato, o di farsi un tattoo troppo grande o poco attraente.