Tra tatuaggi e tatuatori i limiti dipendono sempre da chi li esegue e da chi ci si trova davanti. Ma qualcuno non si mette alcuno scrupolo ne a mostrare e ne a richiedere tatuaggi tanto discriminatori e dal significato raccapricciante.
Ognuno è libero di portare sulla propria pelle ciò che vuole, ma a volte questa libertà di espressione in mano a certe persone può tirar fuori immagini, simboli, scritte che superano l’ indecenza e che possono diventare un vero problema.
E’ ciò che è successo a un famoso pugile di Trieste che è finito a fare i conti con la legge, per aver tranquillamente messo in mostra i suoi tatuaggi di fronte a tutti, quando è salito sul ring al Palachiarbola di Trieste e non solo.
I gravi tatuaggi del pugile di Trieste
I tatuaggi appartengono al pugile Michele Broili, che salito sul ring in pantaloncini prima della sfida ha sconvolto tutti. Sul suo corpo ecco apparire tatuaggi nazisti, espliciti e non, che lasciano tutti senza parole.
Più volte era salito sul ring dove apparivano sul corpo diversi tatuaggi che inneggiavano al nazismo e al fascismo come il simbolo delle SS, il totenkopf (unità paramilitari addetti alla custodia dei campi di sterminio), la scritta “Ritorno a Camelot” (raduno quinquennale del movimento neonazista italiano ed europeo), il numero 88 ( che simbolicamente è il “saluto a Hitler”), richiami all’ organizzazione militare nazista, ecc. Tatuaggi sconvolgenti.
Per i chiari riferimenti all’ ideologa nazista e al fascismo, il caso è stato poi analizzato dalla procura studiando la situazione del pugile. Michele Broili è stato anche condannato dalla Federazione Pugilistica alla giustizia federale, perchè comportamenti del genere non possono passare inosservati, venendo condannati anche dalla Fpi che non accetta per nessuna ragione con grande rigidità qualsiasi forma di violenza/ discriminazione/ criminalità e quindi tanto meno riferimenti fascisti, come quelli riportati dal pugile. La Federazione ha quindi richiesto tempestivamente che vengano adottate le opportune misure sanzionatorie.
Il suo comportamento e i suoi tatuaggi sono decisamente inaccettabili perchè violano il Codice di Comportamento Sportivo del Coni (art.5) e non solo. I tatuaggi di Michele erano già stati notati nel 2020, e avevano già creato scalpore e tanta polemica, quando fece una foto accanto al logo del comune di Trieste accompagnata dalla sigla del Veneto Fronte Skinhead.
Il suo allenatore invece, sembra che non si sia scomposto di fronte ai suoi tatuaggi, ma che abbia semplicemente detto sul suo allievo che lui nonostante tutto è sempre stato corretto a livello sportivo, impegnandosi con tutto se stesso, senza esprimersi sui suoi tatuaggi, e lo stesso Broili non ha voluto dire niente sulla questione dei suoi tatuaggi.
Attualmente l’ allenatore del ragazzo era stato condannato, e in più era stata chiesta la squalifica del pugile Michele Broili da parte della Federazione Pugili italiana, ma oggi potrebbe esserci una riduzione della sua squalifica che potrebbe riportarlo sul ring, come niente fosse.
E’ importante sapere che purtroppo non è illegale tatuarsi una svastica o altri simboli, ma la legge punisce chiunque faccia propaganda verso un movimento come quello verso il partito fascista e chi ne esalta i principi, i fatti e/o le metodologie.