I tatuaggi possono assolvere a numerose funzioni e, tra di esse, c’è anche la possibilità di ridare sicurezza e femminilità a una donna.
La storia della quale vogliamo parlarvi oggi è quella di Emanuela, una giovane di Reggio Calabria vittima di una brutale aggressione… preannunciata: l’ex fidanzato aveva infatti assicurato ai suoi genitori che la avrebbe ucciso.
Una tetra promessa che stava per essere mantenuta. Tuttavia, il destino aveva per Emanuela qualcosa di molto diverso.
Emanuela De Vito e l’iniziativa Sulla mia pelle
La storia di Emanuela è stata recentemente ripresentata in occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, nella quale la giovane ha partecipato a un’iniziativa presentata presso la sede del Consiglio regionale della città calabrese.
Qui, Emanuela De Vito ha ricostruito la sua toccante testimonianza, parlando altresì dell’importanza fondamentale che per la donna hanno avuto i tatuaggi, una vera e propria forma di rinascita.
È proprio nella sala del Consiglio che Emanuela ha ricordato le gravi minacce dell’ex fidanzato, che arrivò ad assicurare ai suoi genitori che l’avrebbero pianta sulla tomba.
Da quel momento per la giovane iniziò un vero e proprio incubo, tanto che per quattro mesi non riuscì ad uscire di casa. Dopo questo periodo, ogni passo fuori dalle mura domestiche doveva essere accompagnato dai propri famigliari o dai suoi compagni di scuola. Persone care che, ancora oggi, Emanuela vuole ringraziare per il prezioso sostegno.
Le coltellate e i tatuaggi
Nonostante la grande attenzione e la scorta di persone care, niente ha potuto evitare che l’ex fidanzato sfogasse su di lei la sua furia. Mi ha colpito alle spalle – ha raccontato Emanuela, ammettendo di non essersi accorta di niente, ma solamente del suo risveglio in rianimazione dopo le 4 coltellate subite.
A quel punto inizia una nuova vita, certamente non semplice. Emanuela rammenta come il suo corpo fosse dilaniato e che la sua vita di donna sembrava finita. Aveva anche problemi a mettersi un semplice costume, perché ogni sguardo sul suo corpo sembrava risvegliare le sue cicatrici.
Le cose sono però inaspettatamente cambiate con l’incontro con il tatuatore Gennaro Venanzi. Proprio per Gennaro, Emanuela sembra spendere le migliori parole, dichiarando che è la persona che le ha ridato la dignità di donna e le ha restituito la femminilità.
I tatuaggi di Gennaro Venanzi mi hanno fatto piangere dalla felicità per aver ritrovato la dignità, andando a cancellare le sofferenze – ha poi aggiunto, ringraziando le molte persone presenti nell’aula per averla aiutata in questo progetto.