Tra le varie tecniche della body art ne esiste una molto singolare, una tecnica che richiede un processo particolare sia per la sua esecuzione che per la cura, molto diversi dalle tecniche comuni utilizzate per il tatuaggio tradizionale.
Tra modificazioni corporali e body art la scelta è sempre vasta, e le tecniche per eseguire certi lavori sono sempre molto particolari e a volte anche diverse tra loro. Per eseguire un tatuaggio è necessario essere pronti a cosa si andrà a fare, ma quando la tecnica per avere un segno sulla propria pelle diventa più estrema, allora bisogna seriamente valutare con ancora più attenzione l’ idea di volere un tatuaggio di un certo tipo.
Tra le tecniche per eseguire i tatuaggi ce n’ è una molto particolare, per molti anche estremamente affascinante e simbolica.
Si tratta della tecnica della scarificazione o “tatuaggio in rilievo”. E’ una delle tecniche di tatuaggio più antiche e simboliche, che pochi eseguono e sanno mettere in pratica nel modo corretto. La scarificazione veniva utilizzata in antichità soprattutto per riti sciamanici e religiosi di purificazione offrendo in sacrificio sangue e pelle, oppure in acune tribù attuali anche come rito di passaggio all’ età adulta. Era una tecnica diffusa soprattutto in Africa, Nuova Guinea, Sud America.
Oggi questa tecnica è tornata e si è diffusa anche in Occidente e viene richiesta solo da pochi coraggiosi e appassionati. Tra la tecnica del tatuaggio tradizionale e la scarificazione c’è una netta differenza, oggi viene utilizzata una macchinetta chirurgica elettrica che brucia letteralmente la pelle più, o meno, ad una profondità di 2 millimetri, cauterizzandola. Per praticare la scarificazione possono essere utilizzati anche dei bisturi chirurgici.
Una volta eseguito questo processo, se si vorrà applicare dell’ inchiostro nella ferita esso cicatrizzerà insieme a lei, in caso contrario, è possibile non applicare alcun colore lasciando che si crei il disegno della cicatrice semplicemente con la rigenerazione della pelle.
E’ una tecnica molto dolorosa, per questo è richiesta da pochi. Ciò che si prova è un fortissimo bruciore e anche la sua cura è molto più impegnativa, rispetto a quella di un semplice tatuaggio, e si corre ancor di più il rischio di contrarre infezioni, un’ accurata igiene come per qualsiasi tatuaggio e/o ferita è la cosa migliore. Questo tipo di tecnica è talmente invasiva che non tutti riescono a sopportarla fino alla fine, anche se decidono di farla, ed è capitato che qualcuno finisse in ospedale per il dolore e per lo shock.
Una volta guarita l’ incisione rimarrà come una cicatrice ipertrofica, ma per far si che tutto proceda nel meglio dei modi, è bene seguire attentamente le indicazioni dei professionisti e specialisti del settore che eseguono questi lavori. Anche durante la guarigione si continuerà a sentire dolore a lungo, e prima che si formi la cicatrice ci vorrà più di una settimana.
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